STUPIDA RAZZA

lunedì 31 gennaio 2011

The good society: definire e misurare il benessere tra complessità e limite

Inseriamo ora nell’ambito del dibattito su “decrescita e transizione” che il nostro sito sta stimolando con contributi di varia natura e provenienza - specie nella sezione di articoli scherzosamente denominata Kill PIL - un nuovo testo, redatto da Filomena Maggino dell'Università di Firenze, che costituisce di per sé un forte condensato di ricerche e studi di notevole profondità (tanto da offrirci gli strumenti per poter affermare che la famosa Commissione Stiglitz “ha scoperto l'acqua calda”...). Il testo è volutamente schematico e cerca di presentare sinotticamente una visione molteplice e completa degli approcci relativi alla definizione di “buona società”. Qualunque proposta politica seria ha (deve avere) in mente un'idea di “buona società” verso cui tendere e che vuol promuovere con le azioni concrete.
Quel che potrete leggere una volta cliccato il link qui sotto consiste in una vera e propria mappa concettuale per orientarvi e definire sia gli obiettivi sia gli strumenti politici che vi occorrono per costruire una solida alternativa all’esistente. Una sorta di cruscotto delle idee che intende escludere i presupposti traballanti, “dilettantistici”, unidirezionali.
leggi tutto:
http://www.scribd.com/doc/47810879/Good-Society

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