STUPIDA RAZZA

lunedì 21 febbraio 2011

IL SENSO DELLA VITA NELLA RISPOSTA TRADITA

Le stucchevoli domande, sul senso della vita, della morte, o sull’origine dell’universo, fanno presupporre che, di fatto, ci sia qualcuno o qualcosa nell’infinito spazio, in grado di rispondere a questi interrogativi. Diversamente, una domanda, per la quale non esiste una risposta, rientra nel campo, delle congetture filosofiche e delle stramberie intellettualoidi. In verità, non c’è alcuna risposta a tutto ciò ne, una particolare circostanza, causa primaria dell’origine dell’universo, essendo, lo stesso, sempre stato; e ciò che è sempre stato, lo sarà all’infinito. È la domanda priva di risposta, che genera la vita che noi conosciamo e, quindi, la coscienza. Se in astratto, avessimo la risposta, cesseremmo di essere la domanda e quindi, di esistere, perché privati della coscienza. È nella non risposta che si evince il senso stesso della vita e, nella domanda, infinitamente disattesa, prende forza lo spirito di auto conservazione. Se sapessimo del dopo e del domani, potrebbe mai esistere la vita che noi conosciamo? No, e dirò di più. Nessun tipo di vita, potrebbe mai esistere in una tale ipotetica, paradossale dimensione: solo il nulla. È in virtù di questo stratagemma dell’assoluto, che l’umanità si adopra, pensa, e respira. Non c’è alcun mistero da palesare! Chi mai sarebbe il depositario di un tale mistero, e chi l’artefice?
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