L’Italia è una Repubblica fondata?
Sul lavoro come recita una Costituzione che tutti difendono ma nessuno rispetta? Sul malaffare, che tutti denunciano, benché prosperi rigoglioso ogni giorno di più? Sul Trattato di Lisbona che ha di fatto sovrascritto la Carta di cui sopra? Sulle guerre di pace che tanto piacciono anche a Napolitano? Sul cemento, spesso tossico, con il quale stiamo ricoprendo il nostro paese? Sulla precarietà diffusa, fino al punto da far si che perfino il 60% dei "professionisti" (gli altri sono disoccupati) lo faccia saltuariamente?
Ma no, sullo shopping, che in ossequio al modello americano ed americanizzante, allieta le nostre giornate, ci rende liberi, costituisce un ottimo antidepressivo, riempie i vuoti siderali che minano le nostre vite, ci regala il sorriso e ci offre uno scopo per andare avanti, anche quando la carta di credito ha esalato l’ultimo respiro e la rata del mutuo ci appare come una vetta tibetana da scalare a mani nude.
Ogni imput proveniente dal microcosmo che respiriamo ci ricorda che lo shopping rappresenta lo scopo precipuo delle nostre fatiche, la meta finale del nostro peregrinare, il nirvana dove assurgere all’agognato traguardo della felicità.....
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