Quando si dice i corsi e i ricorsi storici. La City londinese entra ancora una volta a gamba tesa nelle nostre vicende politiche, economiche finanziarie. La strada scelta dal Financial Times, organo della speculazione britannica, è quello solito di un articolo di analisi della nostra situazione interna che, vista pura la non particolare stabilità del governo Berlusconi, deve essere letto nella maniera giusta come un siluro in piena regola a un Paese già colpito nei suoi interessi petroliferi in Libia.
Non è un caso infatti che l’attacco a Gheddafi, con la scusa di proteggere i ribelli già armati da britannici e francesi, abbia visto in Londra e Parigi i suoi più decisi fautori, ben felici di fare uno spezzatino di Tripolitania e Cirenaica e impossessarsi del petrolio e del gas dei suoi giacimenti e battere fuori gli italiani.
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http://www.stampalibera.com/?p=25266
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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