STUPIDA RAZZA

domenica 4 settembre 2011

Quando l’Europa ha svoltato a destra

Aprendo il dibattito su “La rotta d’Europa” aperta da il manifesto, Sbilanciamoci.info e openDemocracy.net, Rossana Rossanda ha chiesto agli economisti e ad altri una valutazione della crisi dell’euro e dell’Unione economica e monetaria (Uem). Mario Pianta e Donatella della Porta hanno dato le loro risposte e io sono d’accordo con le loro tesi di fondo. Pianta ha ragione nel sottolineare che la crescente diseguaglianza economica e il dogma neoliberale hanno contribuito alla crisi presente. E Donatella della Porta ha ragione a indicare nella mancanza di legittimazione democratica uno dei problemi più grossi della situazione attuale, in cui l’integrazione europea è spinta dalla necessità di evitare una crisi economica mondiale. Vorrei mostrare come la forma e profondità di tale crisi rivelino la debolezza di fondo dei percorsi intrapresi dall’integrazione europea. La Strategia di Lisbona lanciata nel 2000 è stata dirottata a metà strada verso una via
neoliberale, e ora la Strategia Europa 2020 continua sul binario sbagliato. Tali iniziative non hanno costruito le fondamenta necessarie per l’Uem. E l’Unione monetaria, pensata per proteggere i paesi membri dall’instabilità economica, è diventata essa stessa una fonte d’instabilità per tutto il mondo. Se la Uem è stata una costruzione sbagliata fin dall’inizio, ora è estremamente pericoloso lasciarla disintegrare. Nonostante la retorica che addossa tutte le colpe ai governi degli stati, i leader nazionali potrebbero essere costretti a portare l’Europa verso una federazione, non perché questo faccia parte della loro visione, ma perché devono evitare una depressione globale. Si tratta di scelte difficili che che si scontreranno con il populismo nazionalista di un’Europa senza una visione democratica radicata e comune che vada al di là del mercato unico.
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http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/09/articolo/5305/

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