La  notizia dell’abolizione del 
finanziamento pubblico dei partiti è falsa.  Con questa legge i partiti 
costeranno al contribuente da 30 a 60  milioni, poco meno di quanto 
costano ora.
Gli annunci del governo sono una cosa, la realtà è un’altra
Il governo ha annunciato che il finanziamento ai partiti sarà abolito interamente a partire dal 2017. La realtà è ben diversa: i partiti continueranno a pesare sul contribuente, da 30 milioni a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora. Il motivo è nascosto tra le pieghe della legge approvata dalla Camera il 18 ottobre e riproposta nel decreto legge del governo del 13 dicembre.
Il governo ha annunciato che il finanziamento ai partiti sarà abolito interamente a partire dal 2017. La realtà è ben diversa: i partiti continueranno a pesare sul contribuente, da 30 milioni a 60 milioni, poco meno di quanto costano ora. Il motivo è nascosto tra le pieghe della legge approvata dalla Camera il 18 ottobre e riproposta nel decreto legge del governo del 13 dicembre.
Con la legislazione vigente, i partiti avevano diritto a un massimo di 91 milioni di euro all’
  anno: 63,7 milioni come rimborso spese elettorali, e 27,3 milioni come
  cofinanziamento per quote associative ed erogazioni liberali ricevute.
  Inoltre, il 26 percento delle erogazioni liberali ai partiti erano  
detraibili dall’imposta dovuta.
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