L’illuminismo
e la rivoluzione industriale seguita dalla terziarizzazione
dell’economia hanno progressivamente posto le basi e rivoluzionato le
nuove dinamiche dell’Occidente contemporaneo. Su questi due pilastri
hanno fatto leva per poi trionfare subdolamente i valori morali e
sociali quali l’individualismo democratico, il razionalismo
illuministico, il cosmopolitismo kantiano, il positivismo inglese della
seconda metà dell’Ottocento, l’utilitarismo di Jeremy Bentham e John
Stuart Mill, ma soprattutto il liberalismo economico e la democrazia
parlamentare.
Valori fondanti del
mondo moderno, in realtà avversi alle Scritture (Nuovo Testamento), ma
accettati dalla Chiesa post-conciliare la quale accettando le regole
del “banco” si è sottomessa alle tante pratiche che la politica odierna
richiede: basti pensare ai discorsi degli ultimi Papi alle Nazioni
Unite (un’istituzione che rappresenta l’anti-Chiesa dal momento che
svolge il ruolo pacificatore che dovrebbe svolgere quest’ultima), alle
“scuse” politicamente corrette di Karol Wojtyla per gli “errori”
commessi nel passato, alle “dimissioni” di Sua Santità Joseph
Ratzinger, all’atmosfera da “TotoPapa” orchestrata dai “giornalisti
bookmakers”, come se il Conclave fosse una partita di calcio. Oppure si
pensi alla resa incondizionata di Papa Giovanni Paolo II e di Papa
Francesco ai mass media, e quindi alla modernizzazione di cui questi ultimi sono strumento, conduttore ed emblema.
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