STUPIDA RAZZA

martedì 10 dicembre 2013

Non suicidarti, ribellati

I Forconi hanno invaso le piazze d’Italia. Torino, Genova, Treviso, Palermo, Catania, Napoli, Ferrara, Benevento, Roma, Milano, Bari, Arezzo ma anche piccoli centri e snodi autostradali: da Sud (dov’è nata nel 2012) al Nord la protesta generalizzata contro il governo, le tasse e il carovita è letteralmente esplosa. Tricolori, cartelli in mano e megafono: così l’Italia profonda è scesa in piazza in un inedito schema che è “uscito dagli schemi” a cui siamo stati abituati negli ultimi anni.
Pochi i (temuti e vietati) blocchi stradali, molti rallentamenti nelle città e, da parte dei manifestanti, idee chiare su quali siano le istituzioni su cui riversare la protesta: le sedi di Equitalia su tutte. Nonostante l’allarmismo, però, le manifestazioni si sono svolte in maniera pacifica. Solo a Torino si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti davanti il palazzo della Regione mentre a Genova sono stati occupati i binari della stazione. In generale, però, la situazione è rimasta sotto controllo proprio come gli organizzatori avevano promesso. Una protesta – questa del nove dicembre – annunciata più sui siti indipendenti e i sui social che sui grandi media che hanno minimizzato in questi giorni la portata di un evento che si è alimentato con il passaparola. Il risultato è stato sorprendente in termini di partecipazione e interessante in ragione dell’eterogeneità delle categorie e delle peculiarità sociali scese in piazza.
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