STUPIDA RAZZA

lunedì 23 dicembre 2013

L’impossibile chimera della rivoluzione

E’ senza dubbio vero che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, e che la democrazia non è la fine della Storia, ed è altrettanto vero che l’uomo democratico non è l’ultimo uomo come sostiene Francis Fukuyama. E’ vero che il reale è trasformabile, perché, dopotutto, il reale si è sempre trasformato. Sembra conseguentemente vero che la nostra realtà – permeata da un capitalismo totalizzante, che in qualsiasi sfera, intrapsichica e comportamentale, domina l’individuo – possa essere cambiata. La collettività intera sente quindi la necessità di questo cambiamento e, finalmente, tutti quanti, lo aspettiamo. La storia è costellata da rivoluzioni e sommosse, giungeranno anche le nostre. Arriveranno. Abbiamo paura, ma saremo i protagonisti di ogni tumulto. Eppure, dietro l’apparente banalità di questo processo, dietro le tappe sistematiche di una rivolta che nello storico ritorno dell’uguale si è sempre, allo stesso modo, manifestata, epoca dopo epoca, a noi manca qualcosa. Un anello mancante, una tappa incompiuta, che sembra essere sparita dal manuale d’istruzioni del buon rivoluzionario.
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