Dopo la
resa del nazi-fascismo e il crollo dell’Unione Sovietica – “l’impero
del Male”, come veniva definito dalla propaganda statunitense -,
l’intellettuale di regime Francis Fukuyama annunciò al mondo intero in
un articolo pubblicato nel 1992 dal titolo “The End of the History and
the Last Man”, che la storia era finita per sempre.
La
democrazia doveva essere intesa come “terra promessa” di tutti i
popoli e di tutte le nazioni del mondo. La Storia invece, concepita
hegelianamente, come una linea retta con un punto d’inizio e un punto
di arrivo. Forte della sua convinzione messianica e civilizzatrice,
l’Occidente si è autoproclamato il “migliore dei mondi possibile”, ha
deciso di estendere il suo Apostolato, di colonizzare culturalmente ed
economicamente il mondo arabo-musulmano, poi il continente
sudamericano, ed infine quello africano ed asiatico.
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