STUPIDA RAZZA

martedì 9 settembre 2014

La prepotenza della Ragione

Il sociologo ed economista tedesco Max Weber nel celebre saggio di inizio ’900 “ L’Etica protestante e lo spirito del capitalismo” già definiva il Sistema del nuovo millennio come una “gabbia d’acciaio” che attraverso strapotere e costrizione determinava la vita di ogni individuo, il quale era ridotto a mero “ ingranaggio”1. L’illuminismo, le rivoluzioni scientifiche legittimate dalla filosofia neopositivista e la stra-industrializzazione della società hanno mutato l’essenza stessa dell’uomo, quella che Karl Jaspers chiamava “ Umgreifende”2, l’essere-in-sé. La rivoluzione tecnica è stata a tutti gli effetti una rivoluzione metafisica, in quanto è riuscita a compromettere e ripensare categorie e valori prima d’ora mai messi in discussione dall’uomo. Il mondo in cui viviamo ci viene presentato come un insieme di relazioni determinate da principi di causa e effetto, di equilibri perfetti e necessari, di oggetti utili e inutili, di attività efficaci ed inefficaci, in quanto uomini e cose si definiscono grazie ad un principio di razionalità dettato dal Sistema. Sin dalle scuole primarie docenti e supervisori trasfondono agli studenti l’importanza di essere “funzionali”, come se fosse una categoria a priori per essere-nel-mondo; questo modo di intendere il mondo da parte dell’uomo ha portato a smettere di chiedersi il senso della cosa, ma piuttosto a domandarsi il suo impiego. Scrive Galimberti:
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