La politica esige
spirito di parte, questo è ovvio, e siamo tutti un po' partigiani e un
po' tifosi, portati ad essere indulgenti con la propria parte e severi
con gli avversari, a ingigantire la pagliuzza nell'occhio altrui ed
ignorare la trave nel proprio. Va bene: ci sta. Ma ci sono limiti oltre i
quali la partigianeria sfocia nell'autolesionismo e questa tornata
elettorale è il banco di prova.
Ovviamente non mi
rivolgo a chi sa perfettamente cosa è l'attuale Pd ed è contento che sia
così. Mi rivolgo a quelli in buona fede che pensano ancora che il Pd
sia un partito, se non di sinistra, di centro-sinistra, che magari si
accorgono che sta andando a destra, ma che pensano si tratti di una
sbandata momentanea, soprattutto a quelli che continuano a pensare (o a
illudersi) che il Pd incarni la tradizione della battaglia per la
"questione morale" e per un diverso e preferibile modello di civiltà. E
so che non sono pochi.
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