“La soluzione più ovvia all’insostenibilità dell’Italia nella zona euro sarebbe la ristrutturazione del suo debito pubblico. Ma i governi della zona euro non sono preparati a questa possibilità. E’ invece più probabile che valute parallele, titoli di debito non convenzionali o addirittura criptovalute offriranno l’opportunità per un’uscita non ufficiale (dell’Italia dai vincoli dell’euro, nda). In tal modo si scoprirà che si può essere dentro l’eurozona e fuori dall’eurozona nello stesso tempo”.
Così Wolfgang Munchau, l’editorialista del Financial Times per l’Europa, conclude il suo articolo del 28 aprile intitolato The unbreakable, unsustainable eurozone. Munchau sottolinea la contraddizione genetica del sistema dell’euro. L’euro infatti ha un’architettura che lo condanna a essere insostenibile, ma è anche strutturato in maniera tale da non permettere a un Paese di uscire prima dello schianto. Come un’automobile con le portiere bloccate che corre inesorabilmente verso il burrone. Munchau fa un’analisi cruda e realistica. Il sistema della moneta unica può sopravvivere solo se viene riformato strutturalmente: altrimenti è destinato a spaccarsi con la prossima prevedibile crisi finanziaria.
Per Munchau la soluzione migliore per uscire dalla crisi sarebbe quella di emettere degli eurobond, ovvero un titolo sovrano comune che dimostri la forza dell’Europa sia sul piano finanziario che su quello geopolitico. Ma lo stesso editorialista del Financial Times ammette che gli eurobond sono un vero e proprio tabù per la Germania e per Bruxelles. Quasi certamente Berlino e la Ue non accetteranno di condividere nessun debito.
Per Munchau la soluzione migliore per uscire dalla crisi sarebbe quella di emettere degli eurobond, ovvero un titolo sovrano comune che dimostri la forza dell’Europa sia sul piano finanziario che su quello geopolitico. Ma lo stesso editorialista del Financial Times ammette che gli eurobond sono un vero e proprio tabù per la Germania e per Bruxelles. Quasi certamente Berlino e la Ue non accetteranno di condividere nessun debito.
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