ma si,continuiamo a costruire supermercati e facciamo contente le multinazionali..............
Chi lavora la terra non campa. La monocoltura intensiva non ripaga i costi, specie se i prezzi li fa la grande distribuzione. Il sistema rischia il collasso.
Un passaggio a volo radente sul mondo dell’agricoltura italiana permette di scoprire una miniera di paradossi.
Li incontri su ogni zolla di terra, dietro ad ogni euro speso, sui banconi di tutti i supermercati. Sono emblematici di un settore economico che riceve miliardi di euro di sovvenzioni pubbliche, soprattutto europee, e permette enormi profitti alle catene di distribuzione, ma che vive allo stesso tempo una crisi così forte da mettere a rischio l’esistenza stessa dell’agricoltura. Camparne, infatti, è sempre più una scommessa: secondo l’istituto di statistiche europeo, Eurostat, nell’ultimo anno il reddito da lavoro agricolo è sceso in media del 12,2% in Europa, e più del doppio in Italia, dov’è crollato a -25,3%. Due le cause principali: la prima è l’aumento dei costi di produzione, nell’ordine dell’8-9%, che ormai rappresentano il 43% del valore della produzione finale in un settore sempre più macchinizzato, monocolturale -più di tre quarti delle aziende italiane sono specializzate in un solo prodotto- e intensivo, che richiede a piene mani prodotti chimici a base di petrolio.
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http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2659&fromHP=1
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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