La scuola è nostra. Di tutti noi. Non mia, non loro. È di chi non ha figli nelle aule e di chi ce li ha, di chi la frequenta e di chi insegna, di chi se ne occupa e di chi non ne sa niente. È il nostro bene comune. Non si buttano pietre contro il nostro bene. Che cosa vogliamo dalla scuola?
Oggi l´infelice fastello di norme-dispositivi-razionalizzazioni, in effetti solo tagli e ancora tagli, che ci si ostina a chiamare riforma della scuola, sta andando "a regime", come si dice con una metafora vagamente minacciosa nella sua statica definitività. E allora: che cosa possiamo fare? Ora che la scuola è più povera di persone e risorse, più mortificata nel prestigio di cui ha bisogno, con gli studenti e nella società, più attaccata, più sola?
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http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/manifesto-per-una-nuova-scuola.flc
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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