STUPIDA RAZZA

lunedì 1 giugno 2015

Il bluff dell'aumento dell'occupazione

A seguito dei dati recentemente diffusi dal Ministero del Lavoro, stando ai quali a marzo ci sarebbe stato un significativo aumento di nuove assunzioni con contratto a tempo determinato, il Governo ha motivato questo risultato avvalendosi di due argomenti: le nuove assunzioni derivano dagli sgravi contributivi messi in atto da questo Governo oppure – altra interpretazione – derivano dall’attuazione del Jobs Act. Ha fatto seguito il proliferare di commenti sul boom di assunzioni.

A ben vedere, si tratta di interpretazioni e di dati in larghissima misura fuorvianti. Nella migliore delle ipotesi, ciò che ragionevolmente ci si può aspettare dall’attuazione del Jobs Act è un aumento temporaneo dei contratti a tempo indeterminato sul totale dei nuovi contratti di lavoro. Il provvedimento, infatti, lascia sostanzialmente invariate le forme contrattuali pre-esistenti e precarie, a fronte degli sgravi fiscali che si attribuiscono alle imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato. Il meccanismo è disegnato in modo tale da rendere conveniente per le imprese assumere con contratti a tempo indeterminato fino a quando potranno godere di sgravi fiscali, per poi tornare ad assumere con contratti ‘flessibili’ (non eliminati dalla “riforma”) In tal senso, il provvedimento può tradursi in uno sconto fiscale alle imprese senza effetti sull’occupazione[1]

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 http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-bluff-dellaumento-delloccupazione/

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