Pochi sanno (o vogliono ricordare) che il reddito di cittadinanza,
sbandierato ai quattro venti come mirabile intuizione di Beppe Grillo,
fu argomento di proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati da
Teodoro Buontempo il 18 maggio del 2006, denominata “Proposta di legge
per la proprietà popolare della moneta e distribuzione di un reddito di
cittadinanza”.
Essa
non nasce dal M5S, come qualche giornalaio ha tentato di far credere,
ma fa parte di un filone politico-economico che appartiene a proposte di
fiscalità monetaria di gente del calibro di Ezra Pound e Giacinto
Auriti, intese come critica al capitalismo finanziario ed al superamento
delle sue distorsioni, comprese in più periodi nella proposta politica
della destra sociale in Italia e fatte accuratamente impolverare in
qualche cassetto di Montecitorio da mani interessate.
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