Alcune ironie sono semplicemente troppo preziose per essere ignorate. Le elezioni presidenziali americane del 2016 ci avevano regalato Donald Trump, una star televisiva dei reality show, con il famoso slogan del suo spettacolo The Apprentice, “Sei licenziato!“. Concentriamoci su questo slogan: è tutto ciò che serve per questo articolo. Alcuni malati di Sindrome Paranoica Trumpiana potrebbero non essere d’accordo. Questo perché partono da alcuni malintesi: che gli Stati Uniti siano una democrazia o che sia importante chi è il presidente. Non lo sono entambe le cose. A questo punto, la scelta del presidente conta tanto quanto quella di un direttore d’orchestra per la banda che suona a bordo di una nave che sparisce sotto le onde.
Avevo sviscerato in continuazione questi punti, ben prima che Trump entrasse in carica. Che pensiate o meno che Trump sia stato effettivamente eletto, in qualche modo alla carica c’è arrivato, e ci sono ragioni per credere che questo abbia qualcosa a che fare con il suo meraviglioso e stimolante slogan “Sei licenziato!“. È ragionevole supporre che quello che aveva motivato la gente a votare per lui fosse l’ardente desiderio che arrivasse qualcuno a licenziare tutti i farabutti che infestano Washington, DC e le zone limitrofe. Ahimè, questo non ha potuto farlo. Ai leader prestanome non viene mai concessa l’autorità di smantellare le stesse istituzioni politiche che li avevano fatti salire al potere. Ma questo non vuol dire che non lo si possa fare in qualche modo.
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