Dallo sciacquone del water alla caraffa da servire in tavola, dopo un clamoroso trattamento di depurazione: così, l’acqua riciclata finisce persino in bottiglia. Se il mondo guarda con paura alla tragedia di Fukushima, che dimostra quanto sia difficile produrre energia senza pericoli, è sempre l’Asia a suggerire una via d’uscita: risorse rinnovabili. A partire dall’acqua, il petrolio del terzo millennio. L’esempio viene da Singapore, dove si è trovata una soluzione a dir poco sconvolgente al problema della scarsità idrica: riciclare le acque di scarico, incluse quelle dei gabinetti, trasformandole in acqua potabile. “Toilets to tap” è il nome di un’idea che può sembrare rivoltante, ma che è già stata accettata da buona parte dei quasi cinque milioni di abitanti dell’isola, cronicamente dipendente dall’estero (in particolare dalla Malesia) per le forniture idriche. Obiettivo, raggiungere l’autosufficienza: oggi l’acqua riciclata soddisfa quasi un terzo del fabbisogno giornaliero, ma nel 2060 sarà la soluzione per un abitante su due.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/05/dal-wc-al-rubinetto-cosi-a-singapore-si-ricicla-anche-l%E2%80%99acqua/102293/
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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