Le manifestazioni di sabato avrebbero dovuto avere una partecipazione enorme, considerate la vastità e la gravità del fenomeno. Invece è scesa in piazza solo una piccola minoranza. Motivo: il disagio è comune ma ognuno cerca di venirne a capo per conto suo. E l’instabilità lavorativa degenera nella passività politica.
Purtroppo ha ragione quel figuro del ministro Sacconi. Le manifestazioni di sabato contro la precarietà indette in tutta Italia al grido di “il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta”, di precari ne hanno visti ben pochi: appena 8 mila presenti a Roma, dove si svolgeva l’evento più grande. Segno che le associazioni promotrici (le maggiori erano quelle dei giornalisti freelance, Articolo 21, Rete e Unione Studenti, Arci), i partiti aderenti (Pd, Sel, Rifondazione Comunista, IdV) e persino la potente Cgil non sono stati capaci di portare in piazza i diretti interessati. I quali, limitandosi al campo dei laureati, secondo l’ultimo rapporto AlmaLaurea dovrebbero essere un esercito: solo il 36% dei neo-dottori ha un lavoro stabile (la percentuale scende al 26% per chi ha una laurea “specialistica”, cioè chi è andato fino in fondo nella faticaccia dell’inconcludente “nuovo ordinamento”).
leggi tutto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8165
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
Nessun commento:
Posta un commento