Il
Presidente degli States Barack Obama continua a prendere in giro il mondo con la sua guerra simulata all'ISIS. Quest'ultimo,
dopo Al-Qa'ida, è l'ennesimo nemico inventato e armato da Washington per scombinare la riconfigurazione dei rapporti
di forza mondiali che tendono, in questa fase storica, a sfavorire gli
Stati Uniti, in relativa decadenza sulla scacchiera globale, dopo più di un quindicennio
di dominio pieno e incontrastato.
La
strategia del caos nell'area mediorientale, insieme alle continue provocazioni ai confini e
nei territori russi e cinesi (Ucraina, Hong Kong, Xinjiang), mirano a
creare sacche d'instabilità che
costringano gli avversari a fare i conti con le proprie contraddizioni
storiche, culturali, etniche e territoriali, cosicché siano rallentati nella
loro proiezione geopolitica in un'epoca in cui le maglie dell'ordine occidentale sono diventate piuttosto lasche e porose.
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