STUPIDA RAZZA

lunedì 13 ottobre 2014

L’inganno della crescita senza limiti

Sentire il furbetto di Firenze (sì, proprio lui, quello che aveva detto che mai sarebbe andato al governo se non attraverso il verdetto delle urne, e poco dopo ci è andato con una giochetto di palazzo, quello cheirride gli scienziati sugli inceneritori accusandoli di speculare sul dolore della gente, quello che dice chechi crede alle scie chimiche sarebbe da TSO) sfottere chi parla di decrescita felice mi ha fatto tornare in mente l’ottimo pezzo dell’amico Andrea Cavalleri che sullo stesso argomento si era espresso qualche tempo fa.
In buona sostanza, con l’arte oratoria che lo contraddistingue, l’ebetino (come lo definisce Grillo) ha capovolto le carte, dicendo:
“E’ particolarmente efficace per me rispondere ai sostenitori della teorica della decrescita che la decrescita è felice solo per chi non ha mai visto un’azienda chiudere perché la banca non ha dato il fido. E’ particolarmente felice parlare di decrescita in questo modo per chi in questi anni non ha mai incrociato il dolore di un cassaintegrato”.
“Ingannando doppiamente gli interlocutori:
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