Siamo di nuovo alle botte, alle botte
in testa (alla testa, Ramon) come a Napoli e a Genova. A Napoli 2001
c'era uno di loro, Bianco, ma dopo si sono fatti furbi. Agli interni
mettono quello di centrodestra, così quando menano gli operai possono
darne la colpa ai fascisti.
Operai minacciati di licenziamento
("tanto ti sistemi da un amico") picchiati in Piazza Indipendenza -
guarda l'involontaria simbologia - per difendere l'Ambasciata tedesca e
la Thyssen-Krupp (quella del rogo e punita, secondo alcuni, da una
giustizia italiana troppo severa).
Non si può nemmeno dare la colpa agli
ammeregani, stavolta, perché non c'era alcun G8 e parata imperiale di
mezzo. Un fatto interno, internissimo, cosa loro. E se c'è una cosa di
cui non si può accusare questo governo è di non far capire chiaramente
cosa vuole fare e dove vuole arrivare.
Nonostante ciò, ancora una volta,
nessuno si meraviglierà del fatto che non esista più il servizio
d'ordine del partitone che una volta proteggeva i propri manifestanti da
provocatori interni ed esterni e governi reazionari.
Ci sarà chi, tornando a casa con la
testa sanguinante e sentendosi chiedere: "Cos'è successo, t'ha menato il
tuo governo di sinistra??!" risponderà: "Niente, niente, ho sbattuto
contro la porta".
Siamo al piddinicidio e bisognerà
vedere se le vittime avranno la capacità di opporsi alla violenza con la
quale verranno imposte le riforme.
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