Ma ha senso, nell'epoca fluida e globale, 
appellarsi alle identità personali e comunitarie, politiche e culturali?
 Le identità non sono reperti arcaici, inerti e retorici o, come 
rozzamente dice qualcuno, cazzate e baggianate? L'identità è un 
principio fondamentale in filosofia: è di derivazione presocratica ma 
Aristotele fonderà la logica occidentale sul principio d'identità.
Quella
 logica su cui ancora ci basiamo per capire e distinguere. Ma è anche un
 concetto usurato nella pratica se ne consideriamo l'uso e l'abuso per 
rassicurare le proprie pigrizie, non confrontarsi col mondo, chiudersi 
nel proprio recinto. Personalmente preferisco riferirmi a un principio 
più fluido e vitale che è la tradizione, dove la continuità implica il 
mutamento, il passaggio generazionale di padre in figlio, e dove il 
senso della trasmissione non riguarda solo il passato ma anche il 
futuro. Diciamo che l'identità sta alla tradizione come la montagna sta 
al mare. O, con una formulazione più filosofica, l'identità attiene 
all'Essere, la tradizione è l'essere in divenire. Comunque riconoscere 
l'identità è riconoscere in ogni persona e comunità non solo i diritti 
individuali ma un volto, un'anima e una storia, rispettando 
nell'identità la sua dignità.
leggi tutto: 
 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45771
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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