La culla del capitalismo industriale americano, la città dove il leggendario Henry Ford aveva iniziato a produrre l’automobile, quella che faceva invidia a mezza America, ha dichiarato questa settimana bancarotta. Un tempo il quarto comune più grande d’America, oggi Detroit è popolata da poco meno di 700 mila persone, sulle quali grava un debito di 18 miliardi di dollari.
Secondo le stime entro il 2017 questo avrebbe assorbito il 65 per cento
delle entrate della città, da qui la decisione di non trascinarlo
ulteriormente nel tempo; in altre parole: la bancarotta era l’unica
soluzione per evitare la popolazione si trovasse presto a dover vivere
in condizioni simili a quelle dei paesi più poveri del terzo mondo.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12103
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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