Quando Detroit ha dichiarato fallimento, o quanto meno ha cercato di
farlo – la situazione si è complicata dal punto di vista legale – , so
di non essere stato l’unico economista ad avere avuto una sensazione
sconfortante sul probabile impatto che ciò avrà sul nostro dibattito
politico. Saremo di nuovo punto e daccapo come la Grecia? Naturalmente,
ad alcuni piacerebbe che accadesse una cosa del genere. Quindi cerchiamo
di orientare questa conversazione nella direzione giusta, prima che sia
troppo tardi.
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12132
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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