STUPIDA RAZZA

domenica 12 ottobre 2014

Se il Capo dello Stato è al di sopra della legge

La Corte di Assise di Palermo ha stabilito che Totò Riina, Leoluca Bagarella e Nicola Mancino, imputati al processo sulla trattativa Stato-Mafia, non potranno assistere alla deposizione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una decisione sconcertante che, dall’“Habeas Corpus” in poi, fa carta straccia di otto secoli di diritto.

di Giuseppe Panissidi

Il mondo tira un sospiro di sollievo. Il Capo dello Stato non dovrà sopportare l’onta di una deposizione testimoniale alla presenza di conclamati mafiosi, anche se collegati in videoconferenza. Una Corte di giustizia ha risolutamente posto in salvo le prerogative costituzionali presidenziali, che sarebbero state “sfregiate” da quelle oscene presenze. Più che giusto, il diavolo non va mai mescolato con l’acqua santa. Si dà però il caso che il diavolo indossi stavolta le vesti di imputati, già condannati, titolari del diritto, costituzionalmente protetto, al giusto processo. Il diritto di “Habeas Corpus”, or sono otto secoli. Non sono quisquilie. 

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