La
 vicenda greca ha esasperato i paradossi del progetto europeo. 
L’europeista praticante, quello col santino di Spinelli sul cruscotto, 
ce l’ha menata per anni con la storia che l’euro serviva a superare i 
nazionalismi, che sono tanto brutti (signora mia!) perché portano le 
guerre. In effetti ci sono anche le guerre civili, che con gli aborriti 
confini nazionali poco hanno a che vedere. Ma al di là di questo 
dettaglio, è stato esilarante vedere ovunque questi apostoli della 
fratellanza universale sventolare la bandiera nazionale greca, evocare 
con retorica risorgimentale un vasto assortimento di fatti bellici 
(dalle Termopili a Maratona), e sdilinquirsi per l’orgoglio della 
nazione greca, che non si è piegata agli oppressori del Nord (e per 
questo, sia chiaro, merita il massimo rispetto). 
Contrastando
 la logica dell’austerità, ci dicono, i greci hanno salvato l ’ Europa,
 indicandole una strada alternativa, quella della crescita. Quindi un 
progetto nato per salvarci dai nazionalismi sarebbe stato salvato dal 
nazionalismo dei greci. Non vi suona un po’ strano? 
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15280
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".

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