Vi fu un tempo in cui l’obiettivo dell’agire, sia individuale sia 
collettivo, era orientato al perseguimento di futuri migliori. È ciò che
 in fondo accomuna le esperienze filosofiche più tipiche della 
modernità, dall’illuminismo e al marxismo. Nell’odierno tempo della 
“fine delle grandi narrazioni” (Lyotard) successiva alla fine 
dell’utopia (Berlino, 1989), il perseguimento di ulteriorità nobilitanti
 pare aver ceduto il passo all’ideale dello scolpimento del proprio 
profilo individuale, all’ombra del potere e al riparo dalla suadente 
tentazione delle utopie sociali.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15356
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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