STUPIDA RAZZA

venerdì 31 luglio 2015

La società ha ribaltato il senso del termine terapia: non più «prendersi cura», ma «curare»

«Servizio» — è questo il significato originario del termine greco therapeía. E dunque è letteralmente «servitore», colui che svolga la funzione del therápon. Nell'Iliade, Patroclo, Automedonte, Alcimo sono presentati come therápontes rispetto ad Achille, perché sono appunto al suo «servizio», perché lo «assistono», agendo quali attendenti del grande guerriero. Di qui anche il comportamento al quale essi dovranno attenersi. In quattro luoghi distinti del poema, riferendosi specificamente a Patroclo, Omero impiega la stessa formula: phílo epepeítheth' etaíro — «obbedì all'amico». La therapeía implica l'obbedienza. Non si può assolvere ai compiti previsti per il therápon, se non ponendosi totalmente al servizio del proprio «assistito» e dunque prestandogli obbedienza.
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