Ezra
 Pound era un poeta: e i poeti, qualche volta (non sempre) vedono più 
lontano degli specialisti e dei “tecnici”, siano essi specialisti e 
“tecnici” della politica, dell’economia, della finanza, e perfino della 
scienza.
  
Quel
 che Pound aveva visto con folgorante chiarezza, pur nella modestia 
della sua cultura economica e finanziaria, era una cosa fondamentale, 
che, strano a dirsi, continua a sfuggire a molti economisti e a molti 
esperti del mondo finanziario; a meno che non sfugga loro 
intenzionalmente: ma allora ci troveremmo in presenza non di specialisti
 e di “tecnici” che, per un eccesso di specialismo, tecnicismo e 
riduzionismo, hanno perso di vista l’insieme, ma, molto più 
semplicemente e banalmente, di corrotti e traditori, che hanno venduto 
l’interesse generale in cambio di vantaggi personali.
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