STUPIDA RAZZA

mercoledì 14 dicembre 2011

Nel nome dei figli: se il diritto ha il dovere di pensare al futuro

Il costituzionalismo si trova oggi di fronte alla sfida, che è una vitale necessità, di allargare lo sguardo in una nuova dimensione, finora ignorata: il tempo. Per introdurre questo argomento con una digressione, prendo a prestito dal volume dell´archeologo-antropologo Jared Diamond, intitolato Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere (Einaudi), la storia di Pasqua, l´isola polinesiana a 3700 chilometri a est delle coste del Cile, scoperta dagli europei nel 1722, celebre per i 397 megaliti. Pasqua, quando gli esseri umani vi posero piede alla fine del primo millennio, era una terra fiorente, coperta di foreste, ricca di cibo dalla terra, dal mare e dall´aria, che arrivò a ospitare diverse migliaia di persone, divise in dodici clan che convivevano pacificamente. Quando vi giunsero i primi navigatori europei, trovarono una terra desolata, come ancora oggi ci appare: completamente deforestata, dal terreno disastrato e infecondo, dove sopravvivevano a stento poche centinaia di persone.
L´enigma di Pasqua, per com´è stato sciolto dagli studiosi, è un grandioso e minaccioso apologo su come le società possono distruggere da sé il proprio futuro per gigantismo e imprevidenza. La causa prima del collasso sarebbe stata la deforestazione, cioè la dissipazione della principale risorsa naturale su cui la vita nell´lsola si basava. Pasqua è un monito. Non parla soltanto di polinesiani d´un millennio fa. Parla di noi: di sfruttamento imprevidente delle risorse, con effetti funesti sulle generazioni a venire.

leggi tutto:
http://www.libertaegiustizia.it/2011/12/02/nel-nome-dei-figli-se-il-diritto-ha-il-dovere-di-pensare-al-futuro/

Nessun commento:

Posta un commento