Duemila Transition Towns in trenta paesi del mondo: è la fotografia di
un movimento che sta acquistando una dimensione planetaria e che
rappresenta un grande esperimento di innovazione sociale. A fare il
punto sull’esperienza è Cristiano Bottone, portavoce di Transitions
Italia. «Sono passati circa 10 anni da quando, in una piccola cittadina
dell’Inghilterra, è germogliato il seme delle Transition Towns, un
esperimento di innovazione sociale che ha ormai raggiunto una
dimensione planetaria e sembra continuare a esprimere un potenziale
molto interessante». Il movimento è presente in quattro continenti, si
va dal piccolo villaggio al quartiere della megalopoli e si spazia in
contesti culturali molto diversi, dalle favelas in Brasile ai quartieri
metropolitani della vecchia Europa, alle Filippine. «Cerchiamo sempre di
coinvolgere le istituzioni e le amministrazioni – spiega Bottone – la
rete e le iniziative di Transizione collaborano generalmente con i
governi locali, altre organizzazioni, università, centri di ricerca,
imprese e nascono sempre più frequentemente nuove imprese che si
ispirano all’approccio transizionista».
leggi tutto:
http://www.ilcambiamento.it/transition_town/transition_towns_2000.html
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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