STUPIDA RAZZA

domenica 29 settembre 2013

Cosa ci dicono i dati sui consumi

Il crollo dei consumi nel 2012, certificato dal Rapporto annuale dell'Istat e anche dal report diffuso venerdì, fotografa una fase di transizione verso un modello sociale nel quale, senza strutturali interventi correttivi, la divaricazione tra i settori sociali favoriti e le famiglie e le persone in condizioni più disagiate è destinata ad allargarsi
Nel 2012 il nostro prodotto interno lordo è al di sotto di 7 punti percentuali al livello precedente alla crisi, e il 2013 non preannuncia miglioramenti. Nello stesso tempo i consumi delle famiglie residenti sono 5 punti al di sotto del livello del 2007. Il ridimensionamento delle condizioni di vita della famiglia “media” risulterebbe allora più significativo per la sua lunga durata (passata e per le previsioni future) che per l’intensità quantitativa. Un’impressione che contrasta con l’esperienza quotidiana che indica condizioni più drammatiche di quanto i dati aggregati, nella loro pur utile sinteticità, non sembra riescano a illustrare pienamente. A ben vedere, qualcosa di preoccupante si può tuttavia rilevare interpretando anche i dati aggregati; in effetti, se si considera che nel periodo 2007-2011 il prodotto è caduto di 5 punti mentre i consumi di un punto solo, allora la perdita del prodotto nel 2013 (2 punti) è stato accompagnato da una caduta molto più accentuata dei consumi (4 punti) e ciò starebbe a segnalare che (in media) le famiglie, dopo aver resistito nei primi anni di crisi a sostenere il proprio livello di consumo (riducendo il risparmio precedentemente accumulato o ricorrendo al credito), si sono convinte ormai che lo standard di vita passato non sia più sostenibile e pertanto stanno adeguandosi alle nuove più restrittive condizioni. 
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 http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Cosa-ci-dicono-i-dati-sui-consumi-19335



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