Scomparsa dall'elenco delle opere del fare del 
governo, anche a livello europeo del Corridoio 5 resta poco più di 
un'idea. Una riflessione a partire dal libro "Binario morto" 
                
                    
                    
                Fatti diversi hanno interessato nel mese di giugno il
 mondo dei treni ad Alta velocità/Alta capacità. C’è stata 
l’inaugurazione della stazione AV/AC di Reggio Emilia, un fantastico e 
avveniristico progetto realizzato da Santiago Calatrava, maestro 
architetto di Spagna, in piena campagna. Il secondo fatto è che il 9 
giugno, giorno inaugurale, non c’erano collegamenti con la città; sopra 
la stazione, un capolavoro lungo 483 metri, pioveva e pioveva anche 
dentro. Un altro fatto, semipolitico questo, è stato l’elenco delle 
opere del fare, preparato dal governo italiano. Esso non comprendeva tra
 le 12 grandi opere indicate per il quadriennio 13-17 – e dunque 
escludeva – la tratta Torino Lione del funambolico Corridoio 5. Il 
principio di realtà applicato ai programmi di governo?Sul Corridoio 5 è uscito mesi fa un libro, “Binario morto”, edizioni chiarelettere, che tratta del viaggio dei due autori, Luca Rastello e Andrea De Benedetti, da Lisbona a Kiev e dintorni “Alla scoperta del corridoio 5 e dell’alta velocità che non c’è”. Il tracciato del Corridoio che gli autori hanno percorso è poco più di una linea immaginaria sulla carta geografica dell’Europa.
leggi tutto:
http://sbilanciamoci.gag.it/Sezioni/italie/La-Tav-su-un-binario-morto-19095

Nessun commento:
Posta un commento