Esperienze che in apparenza possono sembrare estreme, ma che in realtà non lo sono certo di più di quelle di chi sceglie - più o meno consapevolmente - di sacrificare tutto sull'altare della 'crescita': il tempo, l'ambiente, l'incontro con gli altri e la vita in tutte le sue espressioni.
Proprio sui temi affrontati nel suo ultimo libro, L'insostenibile leggerezza dell'avere (Ed. EMI, 2009), abbiamo intervistato Valerio Pignatta, socio fondatore del Movimento per la Decrescita felice e attivo sostenitore della 'sobrietà', dell'autoproduzione e di un mercato che valorizzi anche lo scambio di beni e servizi.
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