Più che di un reddito di cittadinanza si dovrebbe
parlare di un reddito di base incondizionato: un salario sociale legato
ad un contributo produttivo oggi non riconosciuto
Sia sul sito di Sbilanciamoci che su il manifesto sono apparsi alcuni articoli critici in materia di reddito di cittadinanza (vedi, tra gli altri, gli articoli di Pennacchi, Lavoro, e non reddito, di cittadinanza, e Lunghini, Reddito sì, ma da lavoro).
In questa sede, vorremmo chiarire alcuni principi di fondo per meglio
far comprendere che cosa, a nostro avviso, si debba intendere quando in
modo assai confuso e ambiguo si parla di “reddito di cittadinanza”. Noi
preferiamo chiamarlo reddito di base incondizionato (Rbi) ed è su questa
concezione che vorremmo si sviluppasse un serio dibattito (con le
eventuali critiche). Le note che seguono sono una parte di una più lunga
riflessione che apparirà sul n. 5 dei Quaderni di San Precario.La proposta di un Rbi di un livello sostanziale e indipendente dall’impiego, elaborata nel quadro della tesi del capitalismo cognitivo, poggia su due pilastri fondamentali.
leggi tutto:
http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Un-reddito-di-base-come-reddito-primario-19396
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