L'Europa parla sempre più tedesco. È il commento che, come un virus, si è
diffuso nel vecchio continente. Attesta l'indubbia egemonia di Berlino
nel definire le politiche dell'Unione Europea. A questo tema lo studioso
tedesco Ulrich Beck ha dedicato un saggio - "Europa tedesca", Laterza
-, nel quale analizza la politica portata avanti da Angela Merkel. Beck
non esita a criticarla e a mettere in evidenza il doppio regime seguito
da Berlino: neoliberista in Europa, moderatamente in difesa del modello
renano in casa.
Ma la sua riflessione si concentra anche sul fatto che la crisi
economica ha accelerato la formazione di movimenti sociali che si
muovono certamente sul piano locale, nazionale, ma all'interno di una
cornice globale. O come preferisce qualificarla: cosmopolita. Da qui la
consapevolezza di una crescente «provincializzazione» del Vecchio
Continente all'interno di una geografia del potere mondiale che vede
ormai protagonisti paesi come l'India, la Cina, il Brasile.
Allo stesso tempo individua nei movimenti sociali l'unico antidoto
possibile per le forme di nazionalismo che carsicamente ritorna ad
occupare la scena nei paesi europei.
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http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85440&typeb=0&Loid=315&Europa-sull-orlo-del-collasso
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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