Il pensiero tradizionalista colloca l’epoca d’oro dell’umanità ai primordi della sua storia.
Quell’epoca
che si perde nella notte dei tempi è rimasta nella memoria ancestrale
come mito del Paradiso Terrestre, presente in forme differenziate in
tutte le culture antiche, a testimonianza di una Dottrina e di una
Conoscenza comuni, pur nelle differenti manifestazioni legate a climi e
razze diverse.
La storia successiva è la storia di una progressiva decadenza da quella perfezione originaria,
di comunità centrate su un Asse che proiettava verso l’alto, comunità
in cui il terreno si fondeva col sacro in una visione in cui tutto era
simbolo che alludeva a una realtà superiore e in cui i governanti erano
anche sacerdoti e i guerrieri avevano il còmpito di ristabilire un
Ordine provvisoriamente alterato.
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