STUPIDA RAZZA

martedì 11 giugno 2013

Astensione elettorale e lobbismo: verso la “vera democrazia”


“Boom di astensioni”, “affluenza in calo”, “vota la metà degli aventi diritto”.
Sono questi alcuni dei commenti che hanno accompagnato i titoli d’apertura dedicati alle recenti elezioni amministrative che hanno avuto luogo in alcune importanti città, tra cui Roma.
Eppure una domanda sorge spontanea: come fanno a presentare come “democratica” una votazione ignorata dalla metà degli elettori?
Non tanto agli occhi del sottoscritto, che ha chiaro che cos’è la “democrazia”, bensì a chi crede che “democrazia” faccia il pari con “partecipazione”, “pluralismo”, “consenso”.
La cosa che infastidisce di più, non è tanto il fatto che procedano imperterriti per la loro strada come nulla fosse, incuranti del malcontento e della disaffezione montanti (peraltro indotte e canalizzate), ma che se ne infischino smaccatamente della patente contraddizione tra le loro parole d’ordine, le loro dichiarazioni di principio e la prassi quale viene instaurata attraverso tutta una serie di artifici e stati d’animo diffusi: dalla “legge elettorale” (dai nomi sempre più ridicoli, come il “porcellum”) alle regole per la presentazione delle liste, passando per l’odio diffuso verso “la casta”, e finendo con l’oscuramento mediatico di alcuni candidati scomodi (come l’avv. Marra a Roma) e quelle “norme” che vietano la proposizione, in campagna elettorale, di temi particolarmente sentiti dalla famosa “gente”, che poi è quella che rimpolpa i ranghi del cosiddetto “corpo elettorale”.
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