Puntuale come ogni semestre arriva l’ analisi proveniente dalla Banca
dei regolamenti internazionali, BIS per gli amici un’altra roccaforte
del rigore e dell’austerità espansiva, i cui azionisti sono le 55 banche
centrali mondiali, notizia da evidenziare soprattutto in relazione al
nostro Paese…
Le Banche centrali, a conti fatti, hanno solo guadagnato del
tempo e fornito maggiori spazi di manovra ai veri attori della Crisi
economica che sono i governi, in primis, ma anche la classe politica in
generale. Tali protagonisti hanno letteralmente sprecato il tempo
concesso non avendo messo in atto le dovute riforme: la sensazione,
spiega il rapporto annuale della Bis, è che si sperasse in una più
facile ripresa dell’economia che ‘trascinasse’, in senso positivo,
tutti gli indici dell’economia verso lidi migliori facendo, così, a
meno delle tanto ‘temute’ riforme strutturali. Il comportamento
attendista, insomma, ha fatto ‘sprecare’ anche quel piccolo aiuto giunto
dalle Bc, questo il succo del pensiero della Bank for International
Settlements, che perennemente oscilla verso quelle logiche di
austerity.“Il culmine della crisi è passato (…) la bilancia costi-benefici - spiega il rapporto, parlando delle politiche accomodanti delle banche centrali – sta diventando inesorabilmente meno e meno favorevole (…) il rinvio dell’inevitabile uscita da queste politiche pone sfide crescenti per le Banche centrali”. L’aiuto della banca centrale, insomma, non può essere la panacea di tutti i mali. Il messaggio è chiaro: servono le riforme e servono subito. Continuando, poi, si sottolinea come l’alzare la pressione fiscale in Paesi già al limite della sopportazione (si veda l’Italia) non è la soluzione giusta. L’unica via, secondo l’organizzazione, è il taglio alle spese (“i governi devono raddoppiare gli sforzi sui conti pubblici”).
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http://icebergfinanza.finanza.com/2013/06/25/default-italia-che-sofferenza/
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