Barack Obama si trova a Lough Erne in Irlanda del Nord.
L’accordo tra USA e UE, unisce disordinatamente la tavola rotonda dei
potenti. Di che accordo si tratta? Libero scambio. Ci fa capire come non sia sufficiente leggere
approssimativamente i lavori del G8 in Irlanda, come una scampagnata
leggera dei grandi della terra. E’ l’occasione per il primo appuntamento
tra Letta e Obama e, quella dichiarazione di intenti, miscelata ad un
pretesto burocratico, che unisce l’Europa debilitata dal ballo del
Can-can globale a quel espediente primordiale dell’interesse. E bene sì,
sul lungo periodo il rapporto dei nipoti di Trotsky (Letta governa)
con l’orientamento cosmopolita e con l’istruzione “neo-egemonista”
statunitense, è lampante. L’espansionismo colonialista necessita una
volta per tutte la testa del vecchio continente? Obliquamente alle
istituzioni politiche e giuridiche internazionali si possono ottenere
risultati. Il libero scambio, non è altro che una forma di influsso
planetario di cui la politica statunitense e, l’economia preponderante,
una volta quella occidentale, si alimentano supportando la
globalizzazione.
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