Mettiamo
 da parte i “sacri principi”. Archiviamo tradizioni ed istituzioni 
rodate da secoli. Lasciamo perdere il “senso” dei valori. Magari 
arriviamo – come si sta facendo da decenni – a proclamare la “morte 
della famiglia”, nel nome dell’indifferentismo etico e dei generi.  E
 poi tiriamo le somme, in termini esistenziali ed economici, 
antropologici e sociali. Che cosa ne ricaveremmo? Che il tramonto del 
“buon senso antico”, proprio quello che ha orientato, per millenni,  gli
 uomini, le donne, le famiglie e le società occidentali, ha dei costi 
sociali, oltre che individuali, in grado di spezzare le esistenze ed i 
bilanci, l’equilibrio dei singoli e quello delle comunità. 
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".

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