Mettiamo
da parte i “sacri principi”. Archiviamo tradizioni ed istituzioni
rodate da secoli. Lasciamo perdere il “senso” dei valori. Magari
arriviamo – come si sta facendo da decenni – a proclamare la “morte
della famiglia”, nel nome dell’indifferentismo etico e dei generi. E
poi tiriamo le somme, in termini esistenziali ed economici,
antropologici e sociali. Che cosa ne ricaveremmo? Che il tramonto del
“buon senso antico”, proprio quello che ha orientato, per millenni, gli
uomini, le donne, le famiglie e le società occidentali, ha dei costi
sociali, oltre che individuali, in grado di spezzare le esistenze ed i
bilanci, l’equilibrio dei singoli e quello delle comunità.
leggi tutto:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45716
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
Nessun commento:
Posta un commento