E’
come pensavo: Gianroberto Casaleggio è semplicemente un teorico del
web. Qui sta il suo limite, purtroppo e per fortuna. Nella prima
intervista rilasciata alla stampa italiana, sul settimanale La Lettura
allegato al Corriere, il co-fondatore del Movimento 5 Stelle spiega
diffusamente la sua visione di internet come rivoluzione digitale della
società. A me qui preme analizzarne non gli aspetti tecnici, ma i
risvolti politico-sociali. Che possono essere raggruppati in due
giudizi, positivo per un verso e negativo per un altro.
La
Rete è un utilissimo strumento di propagazione libera di idee. Sebbene
vi siano oligopoli mondiali che usano le informazioni personali a scopo
commerciale o di orwellismo governativo, la circolazione non è
controllabile, è a bassissimo costo ed è facile da usare. Per questo
motivo oggi è insostituibile per una forza politica che combatta
l’omologazione di pensiero e l’establishment dei partiti e dei loro
burattinai industrial-finanziari. E’ un’arma di cui non si può fare a
meno, le cui potenzialità Casaleggio ha compreso meglio di chiunque
altro in Italia.
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