NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO.
SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
venerdì 14 giugno 2013
Impeachment?
Il
presidente Usa Barack Obama rischia davvero di essere spodestato con
un procedimento di Impeachment voluto fortemente dai repubblicani e
verosimilmente sostenuto anche da una parte dei democratici, al punto
che egli sarà probabilmente costretto a dimettersi prima che ciò accada,
per evitare il peggio, e tutto questo a causa del nuovo scandalo del
“datagate”, detto anche “webgate”. Fbi e Nsa, hanno spiato per anni ogni
forma di comunicazione negli Usa e nel mondo; per molto meno, Richard
Nixon fu messo in croce, obbligato alle dimissioni per evitare appunto
il procedimento di Impeachment, e a causa di quella “indecorosa” fine,
Nixon passò alla storia come uno dei peggiori presidenti della storia
Usa, soprannominato addirittura “Nixon il boia”. Se l’amministrazione
Nixon fu accusata di “abuso di potere”, allo scopo di indebolire
l’opposizione politica dei movimenti pacifisti e del Partito
democratico, cosa dovremmo dire dell’amministrazione Obama che "spiava"
gestori, società web e carte di credito di tutti i cittadini nel mondo?
Quello che valse per Nixon, deve valere ancor più per Obama,
considerando che qui la cosa è ben più grave. L’America repubblicana
potrebbe in questo modo prendersi una rivincita su quella democratica
che sul “caso Nixon” ha sempre speculato; infatti, Watergate a parte,
Nixon non fu per niente un pessimo presidente; la guerra in Vietnam non
fu lui a volerla, ma Kennedy, e fu aggravata da Johnson, mentre Nixon riportò i soldati a casa,abbandonò lo standard aureo per il dollaro,normalizzò i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, realizzò la più significativa riforma delle politiche ambientali dai tempi di Theodore Roosevelt, e firmò a Mosca il trattato per la limitazione delle armi strategiche (SALT), con Leonid Breznev.
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