Non ci sono alternative: o ristrutturiamo il nostro debito pubblico,
di cui la parte all'estero è in prevalenza in mano a Germania e
Francia, o ci aspetta il fallimento insieme alla distruzione del tessuto
produttivo. Il nostro debito pubblico aumenta al ritmo di 120/130 miliardi
di euro all'anno. Gli interessi sul debito crescono di conseguenza di
4-5 miliardi all'anno (*) e hanno raggiunto circa 100 miliardi che
paghiamo con le tasse, e che sottraggono, inesorabilmente, sempre più
soldi destinati alla spesa pubblica, alla Sanità, alla Scuola, alla
Ricerca, allo Sviluppo. E' una garrota che lentamente strangola il Paese.
Il Pil diminuisce, il gettito fiscale pure. Il rapporto tra Pil e
debito sta diventando insostenibile. Una via di uscita temporanea
sarebbe svalutare la moneta, ma abbiamo perso la sovranità monetaria,
la lira non c'è più. L'unica possibilità è ristrutturare il nostro
debito. Si possono estendere i termini di restituzione del capitale
impegnato, diluire gli interessi nel tempo, contrattare anche a costo di
battere i pugni sul tavolo con la Merkel e pretendere, ad esempio,
l'istituzione degli eurobond con il rischio dei singoli Paesi trasferito su base europea.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45646
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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