Etica pubblica
e crisi economica alla maniera di Papa Francesco. Non il solito
stucchevole elenco di “emergenze” e di statistiche sempre al ribasso, ma
un andare all’essenza della “depressione” contemporanea, parlando
dell’uomo e dell’etica pubblica, del giusto ruolo dell’economia e della
povertà reale.
”Questa non è una crisi solo economica e culturale – ha detto il Papa davanti a una piazza San Pietro gremita di oltre duecentomila persone per la Giornata mondiale dei movimenti - è una crisi dell’uomo ma noi non possiamo preoccuparci solo per noi stessi. Nella vita pubblica e politica se non c’è l’etica tutto
è possibile, tutto si può fare. Allora vediamo, leggiamo i giornali
come la mancanza di etica nella vita pubblica fa tanto male all’umanità
intera”. Parlando di crisi economica, il Pontefice ha citato un rabbino del dodicesimo secolo, che racconta la storia della costruzione della Torre di Babele :
“Quando cadeva una torre era una tragedia nazionale, veniva punito
l’operaio, perché i mattoni erano preziosi – ha detto – Ma se cadeva
l’operaio non succedeva niente”.
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