non voglio pensare a quello del 2011..............
Il dato di produzione industriale comunicato dall’Istat la scorsa settimana raffredda le aspettative di rafforzamento del ciclo italiano nel corso del 2011. A gennaio, l’attività dell’industria è diminuita di 1,5 punti rispetto a dicembre 2010; la variazione tendenziale è scesa, senza soluzione di continuità, dall’8,8 al 3,8%; l’indice di diffusione della ripresa (percentuale di settori che regista variazioni positive della produzione) è passato da 82.6 a 39.1, tornando sui valori di fine 2009 (vedi grafico). La contrazione vera e propria si è concentrata nell’industria dei beni di consumo (5.9 %), ma negli altri raggruppamenti vi è stato comunque un forte rallentamento: da 8% a 5.4% nei beni strumentali e a 3.1% nei beni intermedi.
Questi andamenti si innescano su una chiusura di 2010 meno favorevole di quanto non appaia da una superficiale lettura dei dati. Lo scorso anno, il saggio di crescita del Pil è stato pari all’1,3%, valore superiore sia alle stime governative (1,2%) sia, e ancor più, alle previsioni indipendenti (1% secondo il Cer). Il miglioramento, tuttavia, è solo apparente. La maggiore crescita del 2010 consegue infatti a una revisione peggiorativa della base 2009. Per quell’anno, la dimensione della contrazione del prodotto è stata portata al 5,2%, contro il precedente 5%.
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http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/03/14/economiaitaliana/014focuzzo.html
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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