Al di là dell'impennata del prezzo del petrolio, che fa riemergere lo spettro di una recessionebis, la "primavera araba" pone gli analisti di Wall Street, gli esperti del Fmi e soprattutto gli investitori americani di fronte a una grave incognita. Tutti sono convinti che, alla lunga, la liquidazione delle vecchie classi dirigenti nel Nord Africa e l'avvento di una vera economia di mercato porteranno nuove opportunità all'economia globale. Ma quanto tempo richiederà questo percorso? E quanti benefici ne trarranno gli Stati Uniti che si sono trovati dalla parte sbagliata della Storia, avendo sostenuto più di altri regimi corrotti e autoritari come quello di Mubarak?
Proprio sull'Egitto si incentrano le maggiori preoccupazioni: per ragioni geopolitiche e demografiche (più di 80 milioni di abitanti) e per i rapporti di lunga data con Washington, di cui è il maggior beneficiario di aiuti militari dopo Israele (1,3 miliardi di dollari all'anno).
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http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/03/14/primopiano/010iltempo.html
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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