Per combattere la paura, non esiste nulla al mondo di più terapeutico, di una profonda consapevolezza sulla necessità della morte. Se non ne comprendiamo a fondo il suo significato più alto, ogni vera felicità ci é preclusa. Alcune religioni, ancora oggi, immuni dal cancro del liberismo, relativista, conservano intatta la loro natura trascendente, adducendo nella vita, il significato di espiazione catartica e, nella morte, la liberazione da ogni conflitto, per poi ascendere, per diritto divino, verso i prati celesti della libertà cosciente e dell’eterno appagamento. Ogni nostro disagio esistenziale, innescato da quella che, per un eufemismo, abbiamo definito, “la modernità”, fanno tutti capo e, per vie diverse, alla paura della morte. E’ singolare vedere, come, nel mondo occidentale (dove il disagio psicologico e neurologico a raggiunto soglie di dolore quasi insopportabili e paralizzanti), la paura del dopo, sia vissuta come un costante tormento e stillicidio. Una spada di Damocle sul nostro vivere, che ne destabilizza e condiziona le scelte quotidiane, i rapporti con gli altri e, si accanisce su quell’equilibrio spirituale che è alla base di ogni autentica felicità.
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http://www.stampalibera.com/?p=23757#more-23757
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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